La sua filosofia è un mix tra natura e sapere di vivere, dove la prima permea la seconda, ma nessuna delle due prevarica l’altra. Un equilibrio sottile che Massimo Argonauta, torinese d’origine e monferrino d’adozione, ha trasposto ai “Tre Poggi”, affascinante complesso a metà tra Canelli e i Caffi di Cassinasco percorrendo strada Merlini.
Chi c’arriva fa fatica a pensare che quell’edificio sia un’azienda agricola. Eleganti ed austere facciate in pietra, un prato all’inglese assolutamente naturale con tanto di olivo secolare, piscina che si affaccia sulle Langhe e Monferrato, camere arredate con gusto signorile, lunghe tovaglie di lino che pendono dai tavoli del ristorante ben intonate ai colori della sala, centro benessere. Un ambiente confortevole, in stile, senza eccessi rutilanti.Ma se poi parli con il titolare, scopri che a poche decine di metri ti puoi imbattere nel misterioso “orto sinergico”. O, uscendo dalla piscina, ci si abbronza sotto lo stesso sole che illumina la vigna “biologica e biodinamica”. Concetti un po’ difficili dal comprendere, ai limiti dell’agricoltura-business che guarda l tutto-e-subito dimenticando le origini
Proprio qui, a pochi passi da regione Fello dove, nell’antichità, le popolazioni dei Liguri Stanzielli diedero forma al primo nucleo di Canelli. La storia di quest’impresa, anche in senso figurato, parte dall’ amore viscerale per la terra intesa come Madre. Massimo Argonauta ha origini astigiane, la mamma è una Adorno di Isola d’Asti, il padre un pinerolese. La famiglia si trasferisce, da Torino, a Incisa Scapaccino per allevare mucche. <In certi anni avevamo oltre mille capi di fattrici>, ricorda. La passione per l’agricoltura lo avvicina alle tecniche delle coltivazioni biologiche: incontra la farmacoltura, la coltivazione sinergica, la permacoltura e, in ultimo, la biodinamica.In Val Susa gestisce un’imporante azienda che produce ortaggi biologici. Intanto sviluppa l’idea di tutte le idee: un agriturismo di classe capace di abbinare il business all’ecologia. Lo aiuta Luca Morelli, un architetto torinese. Individuata la casa, una vecchia cascina in regione Merlini, tre anni or sono l’acquistano. Morelli si occupa del restyling, Argonauta si dedica ai quattro ettari di vigne ed ai sei di boschivo, seguendo personalmente i lavori di ristrutturazione realizzati con la tecnica della bioedilizia, installando pannelli solari e fotovoltaico che rendono “I Tre Poggi” indipendenti dalla fornitura di energia elettrica e acqua calda. D’inverno ci si scalda con una maxicaldaia a biomasse che funziona con cippato. Un investimento da milioni di euro in una delle posizioni più prestigiose del sud astigiano.Nel luglio scorso, l’inaugurazione. Nasce il ristorante guidato dallo chef Gabriele Barolo. Ed è subito successo <Ogni sera in sala ospitiamo clienti: un segnale incoraggiante> spiega.Nelle camere arrivano i primi villeggianti: dalle metropoli del nord Italia e, soprattutto, dall’estero. <Cercano relax e tranquillità, e qui la trovano> ribadisce convinto. Ultima sfida, il centro benessere.<Verrà inaugurato a fine novembre.Ci saranno saune, docce emozionali con cromoterapia, getti d’acqua a varie temperature e cascate di ghiaccio, piscina con idromassaggio, nuoto controcorrente e massaggi. Un invito allo star bene>
– Giovanni Vassallo